BIODANZA SRT: UNA SOCIOLOGIA DELLA FELICITÀ
Seconda Parte
LA CAREZZA E L’EROTISMO
La carezza è uno degli strumenti fondamentali in Biodanza. Le terapie e la medicina tradizionale in genere possiedono un’alta tecnologia e una semantica sofisticata, ma una completa mancanza di affetto. La carezza induce trasformazioni a livello organico e esistenziale. La carezza risveglia la fonte del desiderio e aiuta ad esprimere l’identità. Le motivazioni esistenziali si arricchiscono attraverso la forza dell’eros, dell’amore. Lo sviluppo dell’erotismo è essenziale nel processo di cambiamento della persona.
IL CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA
L’obiettivo finale della Biodanza è produrre modificazioni stabili dello stile di vita ed elevare la qualità della nostra esistenza. Il concetto di “rinascita” in Biodanza implica un rinnovamento esistenziale. Dove voglio vivere? Con chi voglio vivere? Quali compiti desidero svolgere nella mia vita? La Biodanza stimola il coraggio per arrivare a realizzare i propri obiettivi. Le trasformazioni transitorie indotte da sessioni isolate di Biodanza non sono sufficienti per produrre il processo di integrazione e l’espressione dei potenziali. Non basta ottenere il benessere, è necessario avere accesso alla felicità.
VERSO UNA SOCIOLOGIA DELLA FELICITA`
…Le relazioni d’affetto tra uomo e donna sono in profonda crisi. È necessario che gli uomini prendano contatto con la loro mascolinità profonda, altrettanto le donne con la loro femminilità, come forza coesiva e trascendente della vita. La necessità più urgente dell’umanità è quella di sviluppare il potenziale affettivo tanto a livello individuale quanto collettivamente. Il nostro comportamento è in parte dominato da rappresentazioni interiori di carattere oscuro. Le rappresentazioni interiori sul sesso opposto, sullo stesso sesso, sull’amore e sulla propria identità sessuale non si modificano mediante la coscienza; l’unico strumento di modificazione di tali rappresentazioni interiori è quello dell’esperienza vissuta qui e ora. Questo è un processo di integrazione quantica di energia che si produce durante la “vivencia” di incontro.
Le danze e le cerimonie di incontro risvegliano vivencias dimenticate relazionate con l’estasi e la felicità. Come creare le condizioni sociali ed emozionali che facilitino la felicità? La nostra cultura genera benessere, ma non felicità. La nostra cultura spesso dà come risultato finale la solitudine, la depressione e la distruttività. Come trasformare i valori che la nostra società porta avanti senza una trasformazione delle persone?
Abbiamo la necessità di creare una poetica delle relazioni umane, una nuova percezione della vita, un accesso all’esperienza paradisiaca, un senso di allegrezza, una musica della convivenza. L’espansione della Biodanza in tutto il mondo con un impressionante vigore si deve al fatto di puntare sulle necessità più profonde di questa epoca di crisi morale e culturale.
Di cosa ha bisogno una persona per essere felice?
Riportiamo qui di seguito una lista delle aspirazioni umane ottenuta mediante una ricerca fatta su un campione di 600 persone:
- salute, alimenti, energia;
- affetto, amore, comprensione, piacere, amicizia, solidarietà, tenerezza;
- creatività, lavoro, casa, libertà di espressione;
- trascendenza, apertura all’estasi, visione della totalità, espansione della coscienza.
Osservando questa lista di bisogni possiamo scoprire che essi corrispondono alle cinque Linee di Vivencia su cui la Biodanza lavora per sviluppare il Potenziale Umano.
La felicità è contagiosa. Una persona felice può influire sulla felicità di molte altre. La felicità è un processo di maturazione. Ciascuna persona può sviluppare i suoi potenziali di felicità e raggiungerne stati ogni volta più raffinati e intensi. Noi abbiamo bisogno della nostra felicità personale e della felicità degli altri. Lo sviluppo della Biodanza nel mondo può cambiare il senso della vita intesa come sacrificio, in un nuovo ordine pieno di bellezza, di amore e di manifestazione della nostra divinità.
Prof. Rolando Toro
Articolo tratto da Psiconews (n. 3 Marzo 1996 San Paolo, Brasile) scritto dal prof. Rolando Toro Araneda, ideatore del Sistema Biodanza.